giovedì 30 aprile 2009

LE LISTE EUROPEE DELL'UDC IN SICILIA E SARDEGNA

I candidati siciliani per le europee: Saverio Romano, Giuseppe Naro, Antonello Antinoro, Pippo Gianni, Maria Grazia Brandara, Luisa Lantieri, Gian Benedetto Melis, Concetta Vindigni. Questi i nomi dei candidati della lista UDC alle elezioni europee 2009 per la Sicilia-Sardegna. Presente il nostro leader Pippo Gianni. “Una lista forte – è il commento dell’on Saverio Romano, Responsabile nazionale Organizzazione UDC e segretario del partito in Sicilia, che la guiderà – di uomini e donne che hanno maturato una buona esperienza politica e che sono rappresentativi del territorio, delle problematiche e delle sensibilità dei luoghi che li esprimono. Una lista competitiva in un momento felice per il partito dell’UDC che vuole sempre più farsi interprete di una politica di centro, riformatrice e di innovazione, in una fase storico-economica impegnativa e che richiede coraggio e moderazione per le sfide che ci attendono”.

domenica 26 aprile 2009

INAUGURAZIONE FOTO

LA FOTO DELLA NOSTRA INAUGURAZIONE

venerdì 24 aprile 2009

I DISCORSI DELLA SERATA D'INAUGURAZIONE

DISCORSO DI GIUSEPPE PORTONERA "LA LEZIONE STURZIANA: UN PARTITO DI LIBERI E FORTI"

Care amiche e cari amici, buonasera. Ringraziandovi innanzitutto per essere intervenuti questa sera, sento il dovere di salutare a vostro nome le autorità che ci hanno gentilmente fatto il regalo di presenziare a questa cerimonia: primo su tutti l’On. Pippo Gianni, assessore regionale all’Industria e nostro leader provinciale, insieme agli amici Peppe Solano, coordinatore per la provincia di Siracusa, Nicky Paci, capogruppo in provincia dell’UDC, l’assessore Nunzio Dolce e tutto il gruppo consiliare comunale e gli assessori e il sig. Agostino Guercio a cui va il mio ringraziamento più caloroso. Non me ne vogliano gli altri amici, ma se saluto con più affetto proprio il sig. Guercio è perché se 6 mesi fa lui non avesse creduto nel nostro progetto e non ci avesse sostenuto, oggi sicuramente non saremmo qui a festeggiare. GRAZIE! Questa sera ci ritroviamo insieme, infatti, per inaugurare la sede del nostro gruppo “GIOVANI POPOLARI EUROPEI-GIOVANI UDC” di Lentini. Anche qui, nella nostra realtà locale, un gruppo di ragazzi ha sentito la necessità, il bisogno, di costituirsi in un gruppo per far valere la propria voce. Quale modo migliore di spiegarvi i nostri valori se non quello di analizzare il nostro nome? Giovani, e su questo non credo ci siano dubbi, Popolari, perché ci riconosciamo nei valori del popolarismo che furono di PPI, DC e ora UdC e ci facciamo portatori della difesa dei valori cattolici e tradizionali, Europei, perché crediamo nel valore fondante dell’Europa. In una società come la nostra, in cui l’antipolitica è divenuta sempre più un male per le nostre istituzioni, il nostro partito si presenta come un laboratorio politico-culturale finalizzato a “costruire” democrazia. Insieme a ragazzi che scoprono per la prima volta il mondo della politica, ci proponiamo di intraprendere insieme un nuovo percorso cattolico-democratico, nel solco della lunga e luminosa tradizione del PPI di Sturzo prima e della DC di De Gasperi, Moro e Andreotti dopo. E lo facciamo in modo convinto, sapendo che il popolarismo rappresenta l’unico rimedio contro la deriva populistica della Destra e rimarcando, inoltre, la nostra naturale collocazione al Centro e l’essere alternativi alla Sinistra. Oggi per noi inizia un nuovo viaggio: un viaggio al Centro dell’azione politica. Insieme conosceremo il mondo politico che ci circonda, ma che rifiutiamo e teniamo a distanza. Per noi ragazzi la sola parola “politica”, invece di essere associata a qualcosa di positivo, rimanda a un mondo spesso corrotto e sporco. Certo, non nego che molto spesso alcuni ambienti siano pervasi da corruzione, ma non per questo dobbiamo arroccarci in una posizione di altera indifferenza, giustificando così la nostra mancanza di voglia di partecipazione. Ma sono sicuro che questa sfiducia verso le istituzioni politiche sia dettata dalla mancanza di esperienze personali. E ciò si tramuta in una forma di ignoranza che porta i ragazzi a non sapere chi è il Presidente della Repubblica e o quello del Consiglio. Ma io e i miei amici vogliamo gridare questa sera a chiare lettere: “NO! NOI NON CI STIAMO!”. Se vogliamo che l’Italia, e nel nostro piccolo, l’ambiente in cui viviamo cambino, non basta criticare: bisogna agire! Impegnarsi per rendere migliore una società sempre più marcia. Durante le riunioni preliminari del nostro gruppo ho visto, con mia immensa gioia, ragazzi passare dalla noia e indifferenza più totali a sorrisi entusiasti e interessati. Da ascoltatori passivi sono diventati attivi partecipi, proponendo ad esempio modifiche allo statuto o aggiunta di commissioni. Sono orgoglioso di essere riuscito a fare capire, e questo lo devo anche a Gioele, amico sincero e insostituibile collaboratore, che la politica non è solo dei grandi e non si fa solo in aule consiliari: la politica è IMPEGNO, PASSIONE E AZIONE! La politica è soprattutto questo: il coraggio di percorrere, insieme, un percorso sino in fondo. Ci impegneremo in tutti i campi: dalla cultura allo sport, perché fare politica significa soprattutto impegnarsi per cambiare concretamente le cose. Dovremo lavorare seguendo la road map nazionale, segnata dai seminari di Todi e dall’assemblea del 3 e 4 aprile, che hanno indicato la creazione di un partito moderno, popolare, tollerante, moderato, aperto al dialogo e capace di funzionare con metodi democratici, in cui uno dei punti fermi è senza dubbio la centralità e la difesa di alcuni valori quali la vita e la famiglia, come ribadito nel Manifesto per l'Unione di centro. Nessun confessionalismo ma nemmeno alcun relativismo etico in cui una posizione, su temi così centrali e delicati, possa prevalere su un’altra. L'esatto contrario, quindi, di un partito anarchico e plastico. Non è un caso, infatti, che questa ricerca parta avendo come riferimento l'esperienza dell'Udc, una forza politica «messa in castigo» dall'attuale maggioranza perché ha rifiutato di svendere i propri valori e ideali per un piatto di lenticchie  e che si trova a svolgere ora un'opposizione coerente e costruttiva in Parlamento sui contenuti e senza alcun pregiudizio nell’interesse esclusivo del Paese. Questo testimonia la coerenza e la limpidezza di una linea politica che consente di avere tutte le carte in regola per il dialogo con chiunque sia autenticamente convinto ad aprirlo e che non ce la fa a riconoscersi nella sinistra esistente in Italia, una sinistra conservatrice, giustizialista, incapace di rompere davvero con le terribili ideologie e mitologie del Novecento, o con chi, simmetricamente, vive con grave difficoltà il proprio fare politica dentro a quel «minestrone» senza anima che è il centrodestra, in cui c’è tutto il contrario di tutto, al quale dà il respiro della vita solo Silvio Berlusconi. Proprio per questo il Pdl non è e non sarà mai un partito credibile: il tempo su questo ci darà ragione più di quanto sia già accaduto dal momento del discorso del predellino a Piazza San Babila, allo stesso modo in cui ce l'ha data sul Partito Democratico. È difficile sfuggire, però, alla domanda sul perché oggi possa nascere, sopravvivere e affermarsi un Grande Centro, dopo tutti i fallimenti registrati dal 1994 al 1998. Qualche risposta però si può tentare di darla. La prima riguarda la natura della competizione che sta avvenendo tra una terza formazione «dall'ambizione maggioritaria» da una parte,  e il Pd e il Pdl dall'altra. Non è più una competizione dai caratteri chiari. Il Pdl ha tenuto il suo congresso e vi si è vista la debolezza strutturale delle sue proposte e, al di là della retorica e di canti glorificatori, un inizio di logoramento non tanto della leadership quanto della figura di Berlusconi. E, nonostante i divieti, si è vista anche in prospettiva la costruzione di vere e proprie correnti che potranno andare ad interloquire proprio con quel Centro che da due anni si vuole cancellare. A sua volta, nel Pd ha iniziato a delinearsi una vera e propria «autonomia» della componente cattolica proveniente dalla Margherita. C'è un'interlocuzione possibile, un terreno d'incontro e di scambio con un Centro dotato di una forte capacità attrattiva. In sostanza dobbiamo chiederci: “Se l'elettore fosse lasciato libero di decidere per chi riflette al meglio le sue idee, quanti di coloro che finora hanno scelto il Pdl o il Pd sceglierebbero invece un Centro omogeneo e competitivo?” Senza dubbio la maggioranza. I sondaggi parlano chiaro: c’è un’area moderata che vale circa il 25% dei consensi, un’area che oggi non è rappresentata da nessun partito, se non dall’UdC.

La sfida che abbiamo di fronte, dunque, è impegnativa, sia sul piano nazionale che su quello locale. A Lentini dovremo aprire una nuova stagione di confronto anche con le altre associazioni giovanili. I GIOVANI UDC non cercano sterili e improduttive diatribe ma proficue e produttive collaborazioni con le varie parti politiche. Se De Gasperi e Togliatti non avessero collaborato, l’Italia si sarebbe rialzata? È inutile alimentare scontri tra maggioranze e opposizioni; bisogna, invece, individuare una strategia comune. Dovremo, nei limiti del possibile, operare insieme: le occasioni non mancano, ma mancano, purtroppo, i mezzi di azione comune. Dobbiamo operare insieme per attuare un ricambio politico e generazionale: servono volti nuovi. “Change, we need” si dice in America. Nel rispetto delle nostre idee ma non strumentalizzando vecchie e astruse ideologie. “SENZA PREGIUDIZI NÉ PRECONCETTI” ripeteva don Luigi Sturzo. Proprio quest’anno ricorre inoltre il 50° anniversario dalla morte di Sturzo e il 90° anniversario dell’Appello ai liberi e forti. La pietra miliare della nostra cultura politica popolare. Ho avuto modo di ripetere come il Grande Centro (anche nel nostro piccolo) potrà nascere solo se riscopre le radici autentiche della propria storia. E l’Appello sturziano è proprio una di queste radici, senza dubbio la più importante. Molti storici, infatti, considerano questo Appello come la novità politica più importante dall’Unità di Italia. E noi, come giovani ragazzi di un partito centrista e popolare come l’UdC, dobbiamo essere capaci di sfruttare il grande insegnamento del sacerdote calatino come piattaforma politica ed organizzativa per la costituzione di un partito di ispirazione cristiana e cattolica in cui possano convivere popolari e liberali, laici e cattolici, moderati e riformisti e i migliori eredi della tradizione pentapartitica della Prima Repubblica: ex dc, liberali e i socialisti e i repubblicani più moderati e ragionevoli. Così non ci limiteremo a fare solo una riedizione allargata dell’UDC, ma veramente una nuova casa per chi crede nel bene comune, facendo nostri inoltre gli insegnamenti di Helmut Kohl, grande leader del PPE, di Giuseppe Toniolo, a cui dobbiamo guardare per la nostra attività culturale, di Alexis De Tocqueville e di Antonio Rosmini, esponenti del pensiero cattolico-liberale e di Konrad Adenauer, uno dei padri dell’Unione Europea. E nel solco dei loro insegnamenti, dovremo investire tutte le nostre risorse ed energie sapendo che sarà dura, ma ricordandoci che cose nuove possono accadere solo quando qualcuno decide di cominciare a farle accadere. Viva Lentini, viva i giovani e forza UDC. Grazie!      

DISCORSO DI GIOELE SCROFANI "UN OBIETTIVO COMUNE: LENTINI AL CENTRO DI NOI GIOVANI"

Cari amici e care amiche, è finalmente giunto il momento che aspettavamo da tanto.Oggi, infatti, come membro dei Giovani UdC e come uno degli ideatori di questo gruppo di Lentini, sono lieto di poter dire che qui non manca più un partito giovanile che si faccia promotore dei valori centristi, cattolici e democratici. Sin dal mio primo momento nell’UdC, ho desiderato che nella mia città vi fosse una presenza giovanile del partito in modo tale che avrei potuto rispecchiare i miei ideali in una vera entità capace di farmi gustare il vero modo di fare politica con i fatti e non solo con le parole. Questa realtà non sarebbe sicuramente nata se non mi avessero affiancato in questo mitico progetto il mio amico Giuseppe, il sig. Guercio e tutti i qui presenti iscritti e ringrazio di cuore tutte le autorità che ci hanno dato l’onore di essere intervenute stasera e per avere mostrato interesse per questo progetto lentinese.

In un periodo in cui i giovani si beffano delle cose adulte e in particolar modo della Politica, disinteressandosi di tutto ciò che avviene nel mondo e, figuriamoci, nella nostra realtà nazionale e cittadina, è un bene vedere dei ragazzi che trovano il coraggio di far partorire dalla loro mente e soprattutto dal loro cuore una passione, direi indomita: essere i protagonisti della società che si evolve, di una società difficile da vivere e da tollerare ma convinti che, andando avanti e, soprattutto uniti, potremo migliorarla.

I giovani, ormai attratti da una destra e da una sinistra sempre più estremista o dall’antipolitica, non trovano più la vera strada dei valori e il gusto di far parte della città facendo ascoltare le proprie idee e opinioni. L’obbiettivo, come avrete capito, dei Giovani Popolari Europei di Lentini è quello di portare sotto il tetto dell’Unione di Centro tutti i ragazzi centristi e che credono nel progetto di questa grande realtà politica nazionale. Sono rimasto di stucco, non lo nego, quando vedevo partecipi i miei amici durante le riunioni precedenti all’inaugurazione di oggi, passando da spettatori ad attori pieni di entusiasmo e scopritori di un partito che riesce ad instaurarsi nel mondo giovanile e che si fa promotore di numerose iniziative nel segno dell’innovazione.  Diceva il Presidente Kennedy: “ Non chiedetevi cosa può fare il vostro Paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro Paese”. Questa celebre frase deve essere considerata come un messaggio mondiale riguardante il vero amor di patria. Bisogna, infatti, far rinascere nei partiti il vero patriottismo per cui si sono sacrificati migliaia di italiani e su cui si è fondata l’Italia dei bei tempi democristiani. A Lentini, comunque, esistono anche altre associazioni politiche giovanili con cui bisogna necessariamente collaborare per il bene comune e per raggiungere un ambizioso traguardo: un città rinnovata nel segno della democrazia, della gioventù e della trasparenza! E’ inutile lottare e alimentare inutili battibecchi che  non portano a nessuna conclusione; anche se si trovano a convivere diverse ideologie nello stesso comune, è necessario che regni la tolleranza e il buon senso che ci porti ad agire per gli stessi obiettivi.  Certamente questa è una bella serata ed è inutile negare la mia emozione e nascondere la mia enorme felicità per il traguardo raggiunto. Camminiamo insieme lungo la strada dei valori; la famiglia, nucleo fondamentale della nostra società, la vita, che va difesa sino al suo ultimo momento, la nostra cristianità sono elementi indispensabili della nostra cultura con cui siamo cresciuti e con cui i nostri genitori ci hanno educato, valori intoccabili che l’Unione di Centro difende e che mette al di sopra di ogni cosa. Manifestiamo, stasera, il nostro sentimento popolare ripercorrendo insieme le orme di Sturzo e di De Gasperi, stelle che brillano nel panorama europeo e persone che hanno creduto nel progetto di un’Europa unita in cui crediamo noi stessi giovani dell’UdC, tanto che intorno al nostro simbolo sta scritto: Giovani Popolari EUROPEI. E’ un nome con cui si ci può vantare per il grande messaggio che porta e  non mi stancherò mai di dire questo. Nel nostro piccolo, rendiamoci sostenitori di democrazia e di centrismo e non arrabbiamoci quando ci sentiamo dire “non siete né carne né pesce”, per il nostro stare al Centro del mondo politico, appunto, perché noi siamo il popolo dell’unico Partito che merita di essere il vero protagonista nel Parlamento italiano perché abbiamo dimostrato di essere forti e determinati anche se soli; non meritiamo di esistere in un contenitore anzi in una brodaglia inefficiente piena di culture diverse e incompatibili che non possono essere unite tanto per vantarsi di essere una ventata di novità e non sentiamoci messi in un angolo del Parlamento come se fossimo stati scartati, tanto il popolo vede e valuta l’operato di ogni fazione tanto che l’UdC sta volando nei sondaggi e il continuo passaggio di politici tra cui Gianni Rivera, ex calciatore ed eurodeputato, Pierluigi Mantini, deputato eletto nelle file del PD, lo stesso cognato di Mastella, Pasquale Giuditta e l’alleanza stretta con i Protagonisti per l’Europa Cristiana, il movimento fondato da Magdi Cristiano Allam, testimonia la grande stima per un partito e il vero bisogno di un grande centro. Il merito per questa grande soddisfazione e conquista comune, permettetemi di dire alla faccia di tutti gli altri, è tutto dei nostri leader nazionali, in primo luogo del Presidente Casini ma anche delle autorità regionali come l’On. Gianni, Gianfranco Gentile e di persone come Giuseppe Solano ma anche delle invisibili formiche del partito ovvero noi cittadini comuni che procedono quotidianamente in un’opera di continua propaganda delle nostre iniziative e dei nostri progetti. Forse questo risultato nasce dalle semplici casalinghe, dagli studenti e da tutte le altre categorie lavorative che, non credendo più in nessun’altra formazione politica, vedono l’unica alternativa per il Paese nello Scudo Crociato che è disegnato sul nostro simbolo. Dunque, stiamo sereni ed aspettiamoci un grande successo nelle Elezioni Europee consapevoli che saremo gli unici difensori italiani del popolarismo all’interno del PPE. Grazie UdC per non essere diventato uno strumento nelle mani di qualcuno e per non essere diventato vittima del PD già sprofondato nel baratro e confuso per la sua stessa esistenza e trascinato sempre più a sinistra da Di Pietro. Scusate le mie forti parole ma per me politica è passione ed è pane per me dire questo. Parlo di una nuova forza per la città ma cosa possiamo fare veramente noi? Portando il nostro contributo possiamo prendere il baluardo dei liberi e dei forti, di cui ha parlato prima Giuseppe, e metterci in contatto con i nostri rappresentanti cittadini. Possiamo proporre più eventi, possiamo sollecitare la reintroduzione della festa medioevale del Castrum Fest facendo diventare Lentini una meta turistica di rilievo considerando anche che il Castellaccio è stato appena restaurato e riconsegnato alla città oppure consigliando la costruzione di nuovi impianti sportivi di cui necessita la popolazione o con la restaurazione di quelli esistenti; non dimentichiamo la piscina comunale, inagibile e senza tetto a causa del mal tempo che ha messo in ginocchio la Sicilia e la sua produzione agrumicola in questo inverno. Insomma, chi più ne ha, più ne metta; servono numerose persone per mettere in campo diverse idee e per farle realizzare e con i nostri ragazzi, a cui abbiamo affidato anche diversi campi su cui lavorare e su cui si basano le loro passioni: dallo sport al giornalismo. Ovviamente considero che sono necessari milioni di euro per realizzare quello che ho elencato prima, ma perché Lentini non può attingere dai diversi finanziamenti e fondi europei? In fondo quella mia e quella di noi tutti è una città italiana e come tale ha diritto a questi. D’ altronde, come diceva l’On. Gianni durante la conferenza sulla legge regionale 23, non c’è solo la politica delle parole ma anche quella del fare che noi Giovani UdC di Lentini dobbiamo percorrere. La politica non prende solo decisioni, ma anche prepara il futuro di noi giovani e di un’intera comunità. Se sapremo, ognuno di noi, metterci veramente in campo per collaborare insieme in modo attivo potremo portare realmente la città a nostra disposizione e, magari, diventando noi stessi i cittadini che sostengono direttamente la città. Noi giovani dobbiamo essere la vera pietra miliare, l’unico punto di riferimento per sapersi orientare per come agire perché si sente dire in giro che una volta il futuro era una speranza ma oggi è un inferno; mettiamo di lato questa espressione che sa di apocalisse e riscattiamo il futuro facendolo diventare non un sogno tutto perfetto, sarebbe molto bello, ma, almeno, un giusto panorama su cui affacciarsi e da cui si può vedere un futuro felice e prospero e non dannoso come si crede ma intriso dei valori che difendiamo. Con l’Unione di Centro possiamo farcela e più avanti con il tanto atteso Partito della Nazione, il vero cantiere che rialzerà l’Italia. Diamo fiducia ai nostri rappresentanti in Parlamento e vedremo come si può fare del nostro Paese una grande forza moderna. W l’UdC, W Lentini e W i Giovani. 



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