giovedì 28 maggio 2009

Viaggio nei quartieri/1 Se a Soprafiera si rimpiange Raiti

Ieri è cominciato il viaggio dei Giovani Udc nei quartieri di Lentini. Un tour che si propone di instaurare un confronto serio e diretto con la cittadinanza, troppo spesso dimenticata o ricercata solo al momento del voto e ingannata con spot e promesse. La prima tappa del nostro viaggio è stato il quartiere Soprafiera, uno meno curati da parte dell'Amministrazione Comunale. Strade tutte uguali che si confondono tra di loro, casa abbandonate e cadenti, bambini che giocano per strada e motorini e moto che sfrecciano qua e là. E nonostante il caldo asfissiante, insieme al gruppo Giovani, abbiamo cominciato a raccogliere le testimonianze e le proteste degli abitanti. Sono state numerose e tutte molto simili. "Abbiamo bisogno di lavoro, di aiuto, di assistenza". Ma una testimonianza mi ha colpito più di tutte. Salendo verso la parte più alto in alto di Soprafiera, al confine con Carlentini, abbiamo incontrato un gruppo di signore che ci hanno raccontato la loro triste storia. Dopo anni di pagare bollette, non ricevono l'acqua corrente e così sono costrette ad andare a prenderla a valle. E non solo: la loro casa sorge su una "sumagghia" e non c'è alcuna ringhiera o barriera che la delimiti. "Qualche anno fa un bambino mentre giocava è caduto di sotto ed è morto" ci racconta una di loro. Ma come mai nessuno fa niente? Perchè permettono che possa esistere una tale situazione di rischio? "Abbiamo fatto richiesta più volte, ma ogni volta Lentini ci risponde che è Carlentini e Carlentini che è competenza di Lentini e nel frattempo i bambini muoiono. Solo quando c'era Raiti si faceva qualcosa. Ma sai che ti dico? Se si ripresentasse Raiti io lo voteri". Capito? Raiti! Dove siamo arrivati? Il nostro viaggio continua e continueremo a raccogliere le lamentele della nostra cittadinanza e alla fine produrremo un dvd in cui raccoglieremo queste testimonianze del malgoverno in cui viviamo.

mercoledì 27 maggio 2009

La solitudine del Potere

In altri tempi il Cavaliere sarebbe intervenuto con quello che gli inglesi chiamano over rule. Un atto di giurisdizione superiore, in questo caso un intervento politico dirimente, avrebbe risolto l'intrigo siciliano prima ancora dello strappo plateale. Adesso invece deve assistere al tiro alla fune tra il presidente della Regione, nonché suo supposto alleato di ferro, Raffaele Lombardo, e i suoi luogotenenti, dal siciliano Giuseppe Castiglione al coordinatore nazionale Sandro Bondi. Non può mettere mano alla pratica, preso com'è dallo studio della controffensiva sul caso Noemi Letizia e dal nuovo allarme giudiziario scattato con la pubblicazione della sentenza Mills. Deve ascoltare senza diritto di replica anche la misuratissima reprimenda del segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, che non lo cita espressamente ma neanche si sottrae alle domande dei cronisti durante la conferenza stampa in Vaticano. In fondo Silvio Berlusconi è un adulto come tanti altri, fa intendere il prelato, uno dal quale, come da chiunque altro ci si aspetterebbe maggiore coerenza tra «richiami spesso moralistici» e la «noncuranza rispetto agli effetti dei comportamenti con cui si perseguono interessi e obiettivi». Il discorso, dice monsignor Crociata, «vale per tutti in rapporto alla differente visibilità di ciascuno ». Un richiamo garbato ma inequivocabile, se si considera che durante l'incontro con la stampa convocato per l'assemblea generale dei vescovi, il segretario generale è stato più volte sollecitato sui casi Noemi e Mills. La Chiesa non risparmia critiche, dunque, ma nemmeno affonda il colpo, quasi fosse consapevole che il premier attraversa uno dei momenti più difficili della sua vicenda politica. Era stato proprio Crociata a contraddire il presidente del Consiglio sull'Italia «multietnica e multiculturale» che «è un valore ed esiste già di fatto». Ieri il prelato è stato anche più specifico, ha distinto tra un «multiculturalismo che porta a culture isolate, enclavi chiuse» e un «interculturalismo che è invece scambio, arricchimento, condivisione di un territorio da parte di varie culture attorno a quella che plasma il tessuto artistico e sociale». Sul tema dell'immigrazione, della legge sulla sicurezza, la Cei si limita in sostanza a ricordare l'intangibilità dei diritti della persona, «senza pretendere di dare patenti o riconoscimenti a nessuno», tantomeno al governo. Berlusconi non avrebbe potuto aspettarsi parole e atteggiamenti più comprensivi di questo. Anche perché quando i cronisti hanno insistito con il segretario generale della Cei sul rapporto tra pronunciamenti pubblici e comportamenti privati, monsignor Crociata ha risposto che «di questioni morali ce ne sono tante», che «ognuno ha una sua coscienza e una sua capacità di giudizio » ma anche che il richiamo alla responsabilità degli adulti «non può essere strumentalizzato a livello di cronaca quotidiana».

Isolato, costretto ad ascoltare in silenzio i moniti delle autorità religiose, persino in lieve calo nei sondaggi. Nessuno avrebbe immaginato un Berlusconi così, appena un mese fa. C'è la concomitanza di alcuni spiacevoli incidenti, senza dubbio, ma ad ascoltare le riflessioni che arrivano da ambienti forzisti c'è anche qualcosa di più. Dice ad esempio un berlusconiano estraneo al triumvirato di via dell'Umiltà: «In Sicilia si gioca una partita simbolica, che quasi certamente si chiuderà con una sconfitta di Gianfranco Miccichè, unico tra i big del partito ad essere schierato con Lombardo». In sé la cosa non sembrerebbe pesare rispetto agli equilibri generali della maggioranza, ma la fonte forzista osserva: «Il sottosegretario è l'ultimo sopravvissuto della componente dellutriana. L'ultimo esponente che abbia conservato un certo rilievo di quel gruppo di giovani che hanno preso parte alla nascita di Forza Italia nel '94 e che hanno guidato il partito sul territorio in una prima fase. Si trattava di persone legate da un vero e proprio cordone ombelicale con Berlusconi, da un patto personale che andava oltre le vicende politiche e che garantiva in ogni caso una tenuta e una fedeltà indiscutibili. Oggi il Pdl è guidato in sostanza da figure che nel '94 militavano in altri partiti».

Tutto questo, è il ragionamento che circola tra forzisti della prima ora rimasti estranei al nuovo corso, «indebolisce e allenta la solidità della struttura berlusconiana. Intanto è proprio il Cavaliere a lamentarsi della scarsa solidarietà espressa dalla maggior parte dei suoi uomini nella vicenda Noemi e di fronte al nuovo scontro con i magistrati. E poi è chiaro che Berlusconi ne esce indebolito anche nei rapporti con gli alleati». E questo sarebbe il punto: con la crescita esponenziale del consenso, con il consolidamento del rapporto tra il presidente del Consiglio e l'elettorato, non c'è stata un contemporaneo, omogeneo rafforzamento di quella struttura che i nostalgici definiscono «leninismo aziendale»: nulla a che vedere, dicono, con il «centralismo democratico del vecchio Pci». Che sarebbe poi il registro sul quale si muove ad esempio Bondi quando, come ha fatto ieri, annuncia la linea dura sul caso Lombardo («il Pdl non permetterà collaborazioni spontanee e fuori dalla logica unitaria di partito» con una nuova eventuale giunta regionale).       


lunedì 25 maggio 2009

Questa casa va abbattuta

Lombardo azzera la giunta e ne annuncia una nuova entro 48 ore, di cui faranno parte "esponenti del mondo del lavoro e sindacale e tecnici". Via quindi gli assesori udc e pdl, che non hanno mai nascosto la crescente insofferenza nei confronti dell’esponente autonomista dell'Mpa. Quello che più mi dispiace è che l'Udc sia stato uno dei più convinti sostentitori della candidatura Lombardo. Il nostro rapporto è finito male quando Lombardo fondò il Mpa ed è ritornato buono dopo le elezioni. Specialmente dopo le provinciali, quando la somma di Udc e Mpa si aggirava intorno al 40 per cento, si parlò di una riunione dei due partiti, di un possibile ingresso degli autonomisti nella Costituente di Centro. Tutto sembrava possibile, ma improvissamente qualcosa nell'equilibrio della giunta si è rotto. Subito dopo l'estate, infatti, Lombardo annuncia una riforma sanitaria che affida al "tecnico" magistrato Massimo Russo, senza consultare gli alleati, scatenando l'inferno: Cuffaro e Schifani riprendono il Governatore, ma lui da questo orecchio non ci (vuole) sentire. Si intensificano le alleanze per far crollare il governo o per farlo sopravvivere. Sembrava che si fosse giunto a un compremesso: tregua fino al 7 giugno e poi, in base ai risultati elettorali, rimpasto regionale. E invece, improvviso, arriva oggi l'annuncio del rimpasto. "Ho chiesto a tutti gli assessori di presentare le dimissioni - ha detto Lombardo - perché stare in questo governo significa non sabotarlo. In sette lo hanno già fatto, ora attendo gli altri. Questa casa va rasa al suolo e ricostruita sulla base della lealtà nei confronti dei siciliani".  Si, Lombardo. Questa casa va abbatuta, cominciando dalle fondamenta: TU e il tuo movimento.

domenica 24 maggio 2009

Pannella, hai stancato!

"L'ennesima provocazione di Pannella è riuscito a rianimare le truppe radicali". Così ha scritto La Repubblica, mentre addirittura il Corriere della Sera ha titolato "salviamo quest'uomo". Che delusione, come ci si può preoccupare di un uomo che ogni volta fa solo scena per cercare di racimolare una paio di voti? "Il 97 per cento degli Italiani non sa che esistiamo". No caro Pannella, è solo che siamo stanchi di te e delle tue grandissime...

venerdì 22 maggio 2009

Come le elezioni europee trasformeranno Lentini



Vi sveliamo gli interessantissimi dati di un sondaggio effettuato su un campione di popolazione lentinese (vedi secondo riquadro) che assegna uno straordinario 30,00 per cento dei voti all'UdC, che in questo caso diventerebbe il primo partito lentinese, davanti al Pdl (al 23) e al Pd con seri  problemi di voti (appena uno scarso 16%). Se dall urne del 6 e 7 giugno dovesse uscire realmente questo risultato sarebbe inevitabile un rimpasto della giunta comunale, con un necessario potenziamento della squadra centrista. Potremmo passare da 2 a 3 assessori, anche se non nascondo la mia ambizione di voler puntare alla presidenza del consiglio comunale. Sarebbe un maggiore rinforzo per  l'immagine dell'Udc. Si parla anche di un possibile aumento del gruppo consiliare con il passaggio da 4 a 6 consiglieri e ciò renderebbe innegabile (secondo me) anche entrambe le cose. Dal sondaggio emerge anche un grande favore per l'On Gianni, che in virtù della sua costante presenza sul territorio riesce a pescare anche tra coloro che alle scorse elezioni non hanno votato per l'Udc. Per il resto exploit dell'Idv che con l'8 alle prossime comunali potrà ambire a un seggio. Malissimo le sinistre che insieme non arrivano al 5%. Dato importante se si considera che Sinistra e Libertà conta su 2 consiglieri (Di Mari pres del consiglio e Nicotra). Facendo una rapida somma ci accorgiamo che il centrodestra (Udc+Pdl+Mpa) trionfa sfiorando il 70 per cento, mentre UdC+Pd+Sl arrivano insieme a circa il 50 per cento, dimostrando la grande ingovernabilità della Città. Un segnale forte per Mangiameli che vede nell'Udc molto più che un semplice ago della bilancia. Fra poco il nostro partito sarà così potente da rappresentare insieme sia il centrodestra che il centro-sinistra (con il TRATTONE). E' indubbio che dalle prossime elezioni uscirà una nuova giunta. Bisognerà vedere quanto buona.
***
In questo quadro rientra anche un sondaggio della Demos di Ilvio Diamanti pubblicato su Repubblica, in cui l'Udc è dato al 7,2 grazie soprattutto all'ottimo dato riscosso nel Sud e nelle Isole (vedi primo riquadro)


lunedì 18 maggio 2009

Montanelli e il moderatismo

http://www.facebook.com/video/video.php?v=1143030221679&ref=mf
Il Centro e' l'espressione geometrica del moderatismo. Si ricostituira' per forza di cose. Video molto significativo di Montanelli che spiega perchè il Centro rinascerà: gli italiani sono moderati e tali restaranno, quindi, necessariamente, dovrà nascere una nuova forza centrista. Montanelli lo diceva più di dieci anni. Quanto ci vorrà perchè lo si capisca?

A proposito di sondaggi ridicoli...



Puntualmente ogni volta che si avvicinano le elezioni si cominciano a diffondere sondaggi. Supergiù si assomigliano tutti, ma si sa c'è sempre l'eccezione che conferma la regola. Peccato che questa volta non sia un' eccezione, ma una barzelletta. Di cosa stiamo parlando? Del sondaggio commissionato da Sky alla Digis srl, famosa per aver asseganto all'Udc sempre una percentuale inferiore al 4 (alle elezioni del 2008 ci dava al 3,9...). Comunque questo sondaggio (http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/) assegna una percentuale di intenzioni di voto all'Udc al 4,8 e 4 seggi. Fin qui niente di strano ( si fa per dire). Ma la vera baggianata sta nel fatto che nella circoscrizione Sicilia l'Udc prenderà il 5,0 e nessun seggio! Ma vi rendete conto? In Sicilia, il suo motore propulsivo l'Udc non dovrebbe riuscire ad eleggere nemmeno un europarlamentare...Ma chi vogliono fare ridere? Stesso discorso per il Mpa dato al 3,7...mentre Sinistra e Libertà è al 5,8 e Di Pietro al 6,8! Semplicemente impensabile...avanti amici! Facciamogli vedere quanto prenderà l'UdC!



lunedì 11 maggio 2009

VOTA GIANNI ALL'EUROPARLAMENTO!

http://www.facebook.com/video/video.php?v=1078436437413&ref=nf

IL VIDEOMESSAGGIO DELL'ONOREVOLE GIANNI

Cari Amici, questa è una campagna elettorale difficile, diversa, che segnerà il prossimo futuro, ci vorranno persone capaci di poter dare un forte contributo.

    Nella mia lunga esperienza politica, da sindaco, da deputato nazionale, da presidente di commissione all'ARS, da assessore regionale all'industria, ho già dato prova di essere in grado di promuovere e reggere il confronto e se necessario andare allo scontro, per difendere i diritti e la dignità dei siciliani e tutelare la nostra Terra e  far così diventare realtà a volte anche i sogni.

    Il sogno di uno è il sogno di nessuno, il sogno di tanti  diventa realtà.

   Per questo, per tutto quello che già fatto, vi chiedo  la preferenza. Insieme possiamo costruire il nostro futuro.

Pippo Gianni 

domenica 10 maggio 2009

Perche' non potremo mai essere altro che Cristiano Democratici!

Spesso ci sentaimo rimproverare la nostra appartenenza politica: "Che ci stai a fare li'?", "Ormai non ha piu' senso!", "Il Centro ormai e' morto", "E' inutile, abbiamo raggiunto il bipolarismo". 
La nostra risposta e' sempre la stessa: non potremmo mai essere altro che Cristiano Democratici! Almeno nel senso genuino ed originale del termine, a prescindere dalle situazioni contingenti. Perche'? La risposta e' facile, e la danno Geoffrey K. Roberts e Patricia Hogwood:
"Dal punto di vista ideologico, il cristianesimo democratico ha incorporato molte delle idee sostenute dai liberali, dai conservatori e dai socialisti, all'interno di una più vasta cornice di principi morali e cristiani".
L'ormai irrinunciabile Wikipedia spiega bene cosa compone il cristianesimo democratico:
- Rispetto al
liberalismo, condivide l'enfasi per i diritti umani e l'iniziativa individuale, mentre si differenzia da esso per il rifiuto del laicismo (ma non della laicità) e per l'enfasi data dal fatto che l'individuo è parte di una comunità e ha dei doveri nei suoi confronti. Il cristianesimo democratico è dunque sostenitore di un individualismo moderato, che trova limiti non solo all'incontro con la libertà altrui, ma anche con la stessa società.
- Rispetto al
conservatorismo, ne condivide i valori morali (in temi come la famiglia e il diritto alla vita), l'idea "progressiva" dei cambiamenti sociali (senza cioè strappi rivoluzionari), l'enfasi per l'ordine ed il rispetto della legge, il rifiuto del comunismo. Dall'altro lato esso è più aperto al cambiamento che alla difesa dello status quo sociale. Non manca poi nel cristianesimo democratico una maggiore caratterizzazione in senso religioso (anche se non necessariamente confessionale).
- Rispetto al
socialismo, condivide una forte enfasi sulla solidarietà sociale, la volontà di limitare l'"egoismo liberista", il rifiuto del fascismo. A differenza del socialismo, sostiene l'economia di mercato e, rispetto al socialismo rivoluzionario, rifiuta la violenza come mezzo per raggiungere il cambiamento.
Speriamo di aver risposto a tutti quelli che ancora non riescono a capacitarsi della nostra scelta politica.

P.S.: Grazie a Emanuele Cardinali per le bellissime riflessioni.

lunedì 4 maggio 2009

INVITO CALTANISSETTA 16 MAGGIO

Caltanissetta - 16 maggio ore 17.00: non perdetevela! Saranno presenti TABACCI, D'ANTONA E PATRIARCA! Per informazioni: 3349552609

“Il movimento giovanile Udc Sicilia in prima fila, impegnato con tutti i suoi iscritti nelle imminenti scadenze elettorali”

In vista dei prossimi appuntamenti elettorali il movimento giovanile Udc Sicilia annuncia una massiccia partecipazione a tutte le iniziative che porterà avanti il partito.”La nostra società, le sfide economiche e sociali - afferma Gianfranco Gentile coordinatore regionale Udc Giovani Sicilia – ci costringono ad un impegno sempre più forte. Cambia il mondo del lavoro e le esigenze economiche , si avverte un forte divario generazionale e le trasformazioni sociali richiedono una nuova visione e nuove prospettive. Abbiamo posto la discussione dei problemi importanti all’ordine del giorno : nel campo dei servizi sociali, nel campo della sicurezza e dell’assistenza agli anziani, nel mondo della scuola – dove vorremmo sempre più vincolante il principio della meritocrazia e del lavoro che oggi appare sempre più difficile da raggiungere. Abbiamo avuto la fortuna di avere dalla nostra, l’On. Saverio Romano, un segretario regionale sensibile a questi problemi ed aperto al confronto con i giovani. Sappiamo di dover affrontare e discutere queste problematiche e siamo consapevoli di stare nel partito che più degli altri si dimostra sempre più al passo con i tempi e le evoluzioni sociali. Voteremo Udc, convinti delle nostre idee e fiduciosi per il nostro futuro”.

venerdì 1 maggio 2009

I WANT YOU!



I WANT YOU!

Campagna di Iscrizione 2009

Comunicato stampa a cura dei Giovani Udc di Lentini

 

LENTINI – 1 MAGGIO I Giovani Udc di Lentini aprono la campagna di iscrizione del partito, anche in vista delle elezioni europee. Per noi è iniziato un nuovo viaggio: un viaggio al Centro dell’azione politica. Insieme conosceremo il mondo politico che ci circonda, ma che rifiutiamo e teniamo a distanza. Per noi ragazzi la sola parola “politica”, invece di essere associata a qualcosa di positivo, rimanda a un mondo spesso corrotto e sporco. Certo, non neghiamo che molto spesso alcuni ambienti siano pervasi da corruzione, ma non per questo dobbiamo arroccarci in una posizione di altera indifferenza, giustificando così la nostra mancanza di voglia di partecipazione. Come movimento intendiamo avviare un dialogo costruttivo con i cittadini e tutte le atre forze politiche per pensare a un nuovo futuro per Lentini, mettendo da parte vecchie e inutili diatribe e favorendo una nuova stagione di confronto, “senza pregiudizi né preconcetti” come ripeteva don Luigi Sturzo, il sacerdote calatino che il 18 gennaio 1919 lanciò l’appello ai Liberi e Forti. È lui che deve rappresentare il nostro modello per eccellenza. Perché, a distanza di novant’anni, il suo insegnamento è tutt’altro che vecchio e superato. È attuale ed attuabile. Proprio il suo appello deve rappresentare una piattaforma politica ed organizzativa per la costituzione di un partito di ispirazione cristiana e cattolica in cui possano convivere popolari e liberali, laici e cattolici, moderati e riformisti e i migliori eredi della tradizione pentapartitica della Prima Repubblica: ex dc, liberali e i socialisti e i repubblicani più moderati e ragionevoli. Così non ci limiteremo a fare solo una riedizione allargata dell’UDC, ma veramente una nuova casa per chi crede nel bene comune, facendo nostri inoltre gli insegnamenti di Helmut Kohl, grande leader del PPE, di Giuseppe Toniolo, a cui dobbiamo guardare per la nostra attività culturale, di Alexis De Tocqueville e di Antonio Rosmini, esponenti del pensiero cattolico-liberale e di Konrad Adenauer, uno dei padri dell’Unione Europea. Adesso le elezioni europee rappresenteranno il grande scoglio da superare: se riusciremo ad affermarci, questo vorrà dire che c’è spazio per un nuovo contenitore in cui possano convivere popolari e liberali, laici e cattolici, moderati e riformisti. Qualcosa in questa direzione si sta muovendo, speriamo che si concretizzi in qualcosa di reale. Ma perché l’intera operazione abbia successo è necessario il nostro impegno: per questo vi invito a iscrivervi ai Giovani Udc di Lentini. Perché per cambiare in meglio il nostro amato paese non basta criticare, bisogna agire!

 

Giovani Udc Lentini

sez. Don Luigi Sturzo

Via Garibaldi, 57