mercoledì 24 giugno 2009

Chi ha paura del laboratorio Puglia?

Di sicuro Berlusconi e Bossi. Forse Fini e FareFuturo. Certamente Il Giornale e Libero. Quasi quasi anche Franceschini. Perchè l'alleanza Pd-Udc-Io Sud ha dato i suoi frutti. E pure belli abbondanti: vittoria ovunque (o quasi), anche dove il candidato sembrava in svantaggio. Inoltre, guardando il dato europeo, l'Udc aumenta i propri voti in regione rispetto alle politiche (9,1 per cento contro il 7,9 del 2008), nonostante l'abbandono di personaggi come Tato Greco e si consolida nel resto del Meridione. A questo punto l'ombra di un patto Casini-Rutelli-D'Alema non è più solo uno spettro, fantapolitica. I contorni dell'operazione sono chiari: i centristi del Pd (Rutelli, Letta, Binetti...) coinfluirebbero nel Partito della Nazione, permettendo a Baffino di imbarcare tutta la Galassia dei Sinistrati nel nuovo Pd socialdemocratico e di poter tornare al centro-sinistra con il trattino. Ma adesso si aggiungono altri pezzi al progetto, come il tandem Vendola-Bortone alla presidenza della regione Puglia. Ma queste sono solo piccolezze, di fronte al vero cuore dell'operazione. Amesso, infatti, che questo governo duri fino al 2013, Casini e D'Alema avrebbero già pronti i piani di successione. Il primo farebbe il candidato premier, supportato da un partito centrista e moderato forte, mentre il secondo coronerebbe il sogno di una vita: quello di salire le scale del Quirinale da Presidente. Naturalmente ciò allarma notevolmente il Pdl, anchè perchè pare che gli ex-dc siano pronti a usare l'Udc come scialuppa di salvataggio: i contatti tra Pisanu e Casini si intensificano sempre più, mentre il ministro Gianfranco Rotondi si rivolge addirittura a Ciriaco De Mita, suo antico maestro, eloggiando la Costituente di Centro. Sembra che un partito di cattolici, moderato e riformista, non più ghettizzato e capace di esprimere il Premier non sia più solo un'utopia. In Puglia è gia realtà.

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