Giuliano Ferrara, uno dei più intelligenti e capaci giornalisti italiani, fa paura a destra. Per un diversi motivi: il primo, è chiaro, perchè non ha mai risparmiato critiche (anche taglienti) a Berlusconi e al centrodestra; secondo perchè ormai sta assumendo posizioni sempre più indipendenti, come le aperture a favore dell'Udc e delle sue battaglie, ultima quella della moratoria sull'aborto di Rocco Buttiglione. Il Foglio gli ha dedicato l'apertura di ieri e un bell'editoriale, in cui l'Elefante ha definio il nostro presidente "un intelletuale cattolico che sa distinguere l'appartenenza confessionale e il laico lavoro di parlamentare e che per questo fu considerato pericoloso dai secolaristi puù sbracati e laicisti". E Rocco lo ha ringraziato stamattina con un'intervista sul Corriere della Sera, ribadendo che, a suo giudizio, la casa ideale di Ferrara sia l'Unione di Centro. Apriti cielo! I laicisti e i radicali del Pdl, che si nascondono dietro alla scudo di vetro del berlusconismo e che stanno solo aspettando il momento giusto per risorgere rinnovati sotto forma di conservatori liberal-finiani, non hanno aspettato e sono subito passati al contrattacco. Benedetto Dalla Vedova, radicale passato dal liberalismo di sinistra al conservatorismo di destra, ha scritto una lettera ruffiana a Giulianone, in cui, a suo modo separa la "campagnetta ipocrita" di Buttiglione dall'iniziativa seria di "Aborto, no grazie". Ma, invece di un ringraziamento si è visto recapitare da Ferrara un "non faccia il furbetto. La mozione di ieri è meglio del suo palloncino-bandiera". Filippo Facci, invece, attacata a viso aperto sul Giornale, scrivendo del "Paradosso Antiabortista" e anche lui dice: "Quanta ipocrisa, onorevole Buttiglione". Ma guarda un po', non sarà che anche al Giornale non va giù l'attenzione del Foglio verso l'Udc? Fosse stato per loro, nessuno avrebbe saputo della nostra mozione. Incredibile, ma vero. Ciò mi fa capire come la maggioranza di centrodestra si stia facendo lentamente influenzare da quello che, sempre sul Foglio di ieri, è stato definito il cattolicesimo alla Fini: dolce, mediterraneo, pragmatico e laico. Svuotandolo quindi della sua vera essenza e confondendolo con il tradizionalismo. Già ci bastava la Sinistra laicista, ora i secolaristi diventano anche "de destra". Caro Giuliano, facevi bene a dire ieri che "forse è finita l'anarchia etica". Perchè si è solo trasformata in qualcosa di peggiore.
venerdì 17 luglio 2009
giovedì 16 luglio 2009
Complimenti Rocco!
La mozione Buttiglione rappresenta una sintesi eccezionale tra le posizioni laiche e cattoliche. Proprio per questo ieri è passata a grande maggioranza, registrando il voto favorevole di Udc, Pdl, Lega, dei teodem e dei Popolari e l'astesione del resto del Pd. Il presidente dei centristi nel proprio discorso alla Camera ha ribadito che la votazione di ieri rappresenta un passo storico: per la prima volta si è superato la contrapposizione ideologica tra laici e cattolici. La mozione approvata, infatti, individua dei punti comuni ad entrambi le parti, affinchè si possa lottare insieme contro l'aborto obbligatorio, praticato in paesi come la Cina. L'iniziativa è stata salutata con entusiasmo dal mondo cattolico e dagli "atei devoti" (come testimoniato dall'apertura del Foglio di oggi : "Forza Rocco, sì alla moratoria") e anche da una laica storica come Livia Turco ("bene Buttiglione sull'aborto"), che però si è vista superata la propria mozione per solo un voto. Adesso l'Udc è pronto a portare la propria battaglia in Europa, volendo sottoporre la mozione approvata all'Europarlamento. La Binetti (una delle prime firmatarie) ha commentato dicendo che il disegno presentato é "equilibrato e presenta scelte lessicali eccellenti capaci di registrare convergenze comuni". Ciò mi fa pensare che questo possa essere il primo passo verso una condivisa moratoria internazionale sull'aborto. Complimenti Rocco!
mercoledì 8 luglio 2009
Le vergogne di Lentini
Care amiche e cari amici, eccovi foto e documenti inediti sulle vergogne lentinesi. Giudicate voi. Per poter guardarle tutte andate su http://www.facebook.com/album.php?aid=2018147&id=1173640675&ref=nf
ed ecco la ciliegina finale: ciò che resta della piscina...
arena c/da porrazeto
ci si lamenta di non avere un auditorium, ma questo non vi piace?
istituto Moncada
giovedì 2 luglio 2009
Italia futura, Lib-dem e Udc. Gli ingredienti ci sono, ma la torta dov'è?
Le prospettive per un centro moderno e liberale, che non sia solo un residuo democristiano, sembrano sempre più concrete. In un paio di giorni, infatti, Luca Cordero di Montezemolo ha rotto gli indugi e presentato il "think-thank all'americana" Italiafutura.it, mentre Rutelli ha tenuto a battesimo i Liberi Democratici, l'area centrista e liberal del Pd. Pezzi che potrebbero aggiungersi al progetto dell'Udc del Partito della Nazione, nuovo contenitore trasversale profondamente radicato in quella vasta area moderata che può pescare voti a destra e a sinistra per creare un nuovo Centro "illuminato". Porte aperte a tutti: Casini, Follini, Rutelli, Letta, Tabacci, che insieme a Mario Monti, e a gran parte di Confindustria vogliono voltare pagina. Come potete vedere gli ingredienti ci sono tutti, ma sembra che si cucinino troppo lentamente. Certo, la situazione è complessa. Rutelli, deve decidere come muoversi nel congresso dei democratici e sebbene si batta per un'alleanza con Casini, pare sempre più isolato in una lotta senza quartiere tra Franceschini e Bersani. Montezemolo, da sempre chiamato a scendere in campo, temporeggia e maschera come cultura quella che sembra, invece, piena politica. Casini, infine, sta guidando il partito in una dura fase di transizione e, però, sta finalmente terminando la trasformazione dell'Udc da partito appendice del centrodestra a pieno partito di centro. Ciò porta a una riflessione sul nostro futuro di moderati alternativi. Facciamo quindi un piccolo passo indietro. Il 2002 fu un anno importante per i centristi italiani: nelle due coalizioni, infatti, nacquero due partiti, Udc e Margherita, per accogliergli. Il primo accoglieva i post-dc più conservatori, mentre il secondo, di ispirazione più eterogenea, assorbì moderati di diversa estrazione (popolari, democratici e diniani). Adesso dobbiamo chiederci cosa dovrà essere il PdN. A mio avviso credo debba ispirarsi al progetto di Dl: un contenitore laico, moderato, popolare e liberale. I nuovi azionisti abbondano, anche perchè all'interno del Pdl si cominciano a sentire le prime scosse di assestamento e, di fronte a un progetto tale, alcuni cattolici potrebbero abbandonare il partito berlusconiano. Ancora una volta ci tocca aspettare a sospirare, anche se mi sembra che ogni giorno che passa qualcosa si muova sempre più. Speriamo...
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