giovedì 2 luglio 2009

Italia futura, Lib-dem e Udc. Gli ingredienti ci sono, ma la torta dov'è?

Le prospettive per un centro moderno e liberale, che non sia solo un residuo democristiano, sembrano sempre più concrete. In un paio di giorni, infatti, Luca Cordero di Montezemolo ha rotto gli indugi e presentato il "think-thank all'americana" Italiafutura.it, mentre Rutelli ha tenuto a battesimo i Liberi Democratici, l'area centrista e liberal del Pd. Pezzi che potrebbero aggiungersi al progetto dell'Udc del Partito della Nazione, nuovo contenitore trasversale profondamente radicato in quella vasta area moderata che può pescare voti a destra e a sinistra per creare un nuovo Centro "illuminato". Porte aperte a tutti: Casini, Follini, Rutelli, Letta, Tabacci, che insieme a Mario Monti, e a gran parte di Confindustria vogliono voltare pagina. Come potete vedere gli ingredienti ci sono tutti, ma sembra che si cucinino troppo lentamente. Certo, la situazione è complessa. Rutelli, deve decidere come muoversi nel congresso dei democratici e sebbene si batta per un'alleanza con Casini, pare sempre più isolato in una lotta senza quartiere tra Franceschini e Bersani. Montezemolo, da sempre chiamato a scendere in campo, temporeggia e maschera come cultura quella che sembra, invece, piena politica. Casini, infine, sta guidando il partito in una dura fase di transizione e, però, sta finalmente terminando la trasformazione dell'Udc da partito appendice del centrodestra a pieno partito di centro. Ciò porta a una riflessione sul nostro futuro di moderati alternativi. Facciamo quindi un piccolo passo indietro. Il 2002 fu un anno importante per i centristi italiani: nelle due coalizioni, infatti, nacquero due partiti, Udc e Margherita, per accogliergli. Il primo accoglieva i post-dc più conservatori, mentre il secondo, di ispirazione più eterogenea, assorbì moderati di diversa estrazione (popolari, democratici e diniani). Adesso dobbiamo chiederci cosa dovrà essere il PdN. A mio avviso credo debba ispirarsi al progetto di Dl: un contenitore laico, moderato, popolare e liberale. I nuovi azionisti abbondano, anche perchè all'interno del Pdl si cominciano a sentire le prime scosse di assestamento e, di fronte a un progetto tale, alcuni cattolici potrebbero abbandonare il partito berlusconiano. Ancora una volta ci tocca aspettare a sospirare, anche se mi sembra che ogni giorno che passa qualcosa si muova sempre più. Speriamo...

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