Lombardo azzera la giunta e ne annuncia una nuova entro 48 ore, di cui faranno parte "esponenti del mondo del lavoro e sindacale e tecnici". Via quindi gli assesori udc e pdl, che non hanno mai nascosto la crescente insofferenza nei confronti dell’esponente autonomista dell'Mpa. Quello che più mi dispiace è che l'Udc sia stato uno dei più convinti sostentitori della candidatura Lombardo. Il nostro rapporto è finito male quando Lombardo fondò il Mpa ed è ritornato buono dopo le elezioni. Specialmente dopo le provinciali, quando la somma di Udc e Mpa si aggirava intorno al 40 per cento, si parlò di una riunione dei due partiti, di un possibile ingresso degli autonomisti nella Costituente di Centro. Tutto sembrava possibile, ma improvissamente qualcosa nell'equilibrio della giunta si è rotto. Subito dopo l'estate, infatti, Lombardo annuncia una riforma sanitaria che affida al "tecnico" magistrato Massimo Russo, senza consultare gli alleati, scatenando l'inferno: Cuffaro e Schifani riprendono il Governatore, ma lui da questo orecchio non ci (vuole) sentire. Si intensificano le alleanze per far crollare il governo o per farlo sopravvivere. Sembrava che si fosse giunto a un compremesso: tregua fino al 7 giugno e poi, in base ai risultati elettorali, rimpasto regionale. E invece, improvviso, arriva oggi l'annuncio del rimpasto. "Ho chiesto a tutti gli assessori di presentare le dimissioni - ha detto Lombardo - perché stare in questo governo significa non sabotarlo. In sette lo hanno già fatto, ora attendo gli altri. Questa casa va rasa al suolo e ricostruita sulla base della lealtà nei confronti dei siciliani". Si, Lombardo. Questa casa va abbatuta, cominciando dalle fondamenta: TU e il tuo movimento.
Nessun commento:
Posta un commento