domenica 23 agosto 2009

Puntare al Centro per centrare il punto

Sarebbe bello mettere intorno a un tavolo, magari davanti a una bella cotoletta bolognese, Casini, Buttiglione, Pezzotta, Montezemolo, De Bortoli, Galli della Loggia, Dellai, Mastella, Tabacci, Rotondi, Giovanardi, Monticone, Follini, Fioroni, Castagnetti, Fisichella, Poli Bortone, Monti, Bianco, Adornato, Pisanu, Formigoni, Cisnetto, Letta, Rutelli e perchè no, anche Galan. E farsi, tutti insieme, una bella chiacchierata sulla politica di oggi e sull'ininfluente posizione che i cattolici e i moderati rivestono nello scacchiere politico. Schiacciati a Destra come a Sinistra sul populismo targato Bossi-Di Pietro. Sarebbe bello chiedergli se hanno ancora il coraggio di rimettersi in gioco, di superare la Prima e la Seconda Repubblica e di guardare alla Terza, dove finalmente gli equilibri politici si assestino su un tripartismo: Conservatori, Moderati, Democratici, capace di rappresentare tutti gli Italiani e le Italiane. E soprattutto domandare loro se credono veramente nella nascita di un nuovo Partito, erede della migliore tradizione politica nostrana, che rompi il binomio bipartitico Destra-Sinistra e riscopra il valore fondante del Centro; che faccia una decisa scelta di campo e che, soprattutto, per la prima volta pensi in grande. Non più una nicchia del 6-7 per cento e nemmeno del 10 per cento. Dobbiamo ambire a molto di più: al 20, anche al 25. E che diventi indispensabile per governare, pescando in un'area sempre più presidiata ma troppo spesso dimenticata. Basta guardare i risultati delle elezioni europee: il Pdl doveva arrivare al 45, ma si è fermato al 35, perdendo il 10 per cento di (probabili) voti di cattolici. Un 10 per cento che l'Udc avrebbe potuto tranquillamente conquistare, e che invece ha preferito astenersi. Perchè? La nostra offerta non è abbastanza convincente, forse? Non lo so. E' da più di un anno che la Costituente di Centro è in incubazione, e stenta a decollare. Rischia di naufragare in logiche di convenienza e di temporeggiamento. Qualche giorno fa ho lanciato una mia idea per il futuro e sono ancora convinto che quella sia la strada da proseguire. Fossi Casini mi lancerei una campagna di acquisti (nel senso positivo...): esistono diversi movimenti popolari decisi a mantenere la propria autonomia da Pdl e Pd, perchè non ci uniamo a loro? Al Sud, ad esempio, i Popolari locali valgono il 7 per cento, al Nord INCIPIT vale almeno il 3. Sono piccole cifre, lo so. Ma da sole. Insieme al nostro 6,5, infatti, potremmo arrivare al 16 o al 17. E a quel punto dai grandi partiti monoliti arriverebbero non "piccoli granelli di sabbia" ma intere montagne. Ogni giorno aspetto che il Partito sia dia una mossa e invece leggo sempre e solo di interminabili corteggiamenti. Pierferdinando, perchè non ci diamo una bella mossa? Comincia dal basso. Agli Stati Generali del Centro invita tutti gli uomini di buona volontà, sistemali su un palco e falli discutere con te e fra di loro, da vecchi amici. Vedrai che le idee spunteranno fuori da sole e così il nostro progetto assumerà consistenza e forza. E' necessario "puntare al Centro, per centrare il punto": facciamo passare questo messaggio. Per farlo serve molto coraggio e molta determinazione. Saremo capaci di dimostrarli?

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