domenica 13 settembre 2009

Ma il leader del Nuovo Centro può essere solo Montezemolo

Dopo i discorsi di Fini e Rutelli sono sempre più convinto che si possa dare vita a un grande partito di Centro Nazionale che possa unire tutti i moderati di diversa estrazione, anche nella loro diversità. Certo bisogna chiedersi cosa sarà il futuro Partito, quali saranno i suoi ideali e quali i suoi obiettivi. Fini, ad esempio, farebbe di tutto per rendere il Centro un polo di aggregazione liberalconservatore sul modello della Cdu, dell'UMP o del PPS; Rutelli tenterebbe di aprirlo ai riformisti e di trasformarlo in un edizione riaggiornata della Margherita; Casini, infine, amalgherebbe il tutto in una specie di Dc nuova e più laica. Per questo bisogna sciogliere tutte queste idee in un unica novità, condivisa da tutte le parti. Per scongiurare sia una Babele di idee che il pensiero unico. Ecco perchè è indispensabile che a guidare il partito sia un leader estraneo alle varie storie, ma capace di sintetizzarle e valorizzarle. Il nome è scontato: Luca Cordero di Montezemolo. Il debutto di Italia Futura il 7 ottobre sarà l'occasione migliore per studiare le possibilità dell'ex presidente di Confindustria. Intanto impazzano i retroscena giornalistici sul progetto del Grande Centro: l'Unità gli dedica l'apertura ("Palla al Centro") e racconta di come i contatti tra Fini e Casini si possano concretizzare sul voto al testamento biologico. Le parole dell'ex leader di An trovano d'accordo, infatti, Rocco Buttiglione, che potrebbe diventare un ponte tra laici e credenti. Già qualche mese fa la sua mozione sull'aborto riuscì a mettere d'accordo sia i difensori della vita sia gli araldi della libera scelta. E proprio su quel progetto si potrebbero gettare le basi per creare una posizione condivisa sui temi della bioetica. Sugli altri temi non ci possono essere difficoltà: le posizioni economica e di politica interna e estera sono identiche fra tutti e tre i probabili azionisti. Certo, le condizioni perchè il progetto decolli ci sono tutte. E pure (finalmente) la volontà di farlo. Ma il processo non sarà certo breve e rapido: bisognerà mettersi intorno a un tavolo e capire cosa si può riuscire a fare veramente. Secondo me, riprendendo un'idea ricorrente di Enrico Cisnetto, un partito per la Terza Repubblica. Secondo voi?

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