giovedì 10 settembre 2009

Una Destra con Fini, Casini e Montezemolo è possibile?

Piero Ignazi, professore dell'Universita di Bologna, in un intervista oggi sul Riformista disegna i contorni di una Destra "liberale, laica e moderna" che faccia incontrare in un unico partito Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini e Luca di Montezemolo e che cancelli definitivamente gli yes man di Silvio Berlusconi. Un partito che si riconosca nel PPE, che prenda a modello formazioni come il Partido Popoluare spagnolo e l'UMP francesce e che possa rappresentare una sintesi tra il pensiero cattolico, liberale, conservatore e teocon. Nella storia politica del nostro Paese non è mai esistito, finora, un partito conservatore di massa. Un partito, cioè, schierato in modo conseguente sia a destra, sia sul terreno della democrazia. La Dc era un’altra cosa, anche se nel suo amalgama la destra rappresentava una componente essenziale. E un’altra cosa, naturalmente, era l’Msi, intrinsecamente minoritario, e saldamente radicato nel neofascismo fino agli inizi degli anni novanta. Altra cosa è evidentemente il Pdl, una semplice accozzaglia di numeri e percentuali, che forse, secondo Gianni Malgieri in realtà, non è mai nato. In fondo, la moderazione e la cautela del Presidente della Camera sembra riscuotere molti successi anche tra diversi cattolici, come testimoniano l'intervista di Antonio Mazzocchi e le parole di Rocco Buttiglione. La prospettiva è estremamente suggestiva e interessante. Potrebbe essere la realizzazione del disegno immaginato da Pinuccio Tatarella al Congresso di Fiuggi del 1995. Sul Liberale Fazioso è uscito anche un interessante sondaggio che immagina una scontro tra 3 coalizioni (Centro Destra, Centro Nazionale e Centro Sinistra) e che vedrebbe il Centro Nazionale di Fini, Casini, Rutelli, Letta e Lombardo al 20,1. Mica male, vero? Ho sempre dichiarato di essere un moderato di centrodestra, allontanatomi a causa dell'arroganza di Bossi e Berlusconi e rifugiatomi nell'Udc, che considero una casa molto più che accogliente. Ma ora questo disegno, lo confesso, mi stuzzica. Molto.

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