sabato 7 novembre 2009

Caro Marini, abbiamo bisogno di voi

Carissimo Presidente Marini, ho appena finito di ascoltare il suo discorso all'assemblea nazionale del Partito Democratico. Devo dire che sono deluso, fortemente deluso: che senso ha dire che voi Popolari volete le chiavi del Pd? O reclamare la vostra fetta di torta in base al 35 per cento conquistato con la mozione Franceschini? Cosa ve ne fate di un vicesegretario adesso? Ormai è inutile. Avete combattuto a lungo, sino alla fine: avete creduto davvero che uno di voi potesse riuscire a vincere il congresso e diventare segretario. Peccato abbiate sbagliato candidato! Dario Franceschini, più che un ex dc sembrava un estremista dipietrista: è arrivato pure a rinnegare le proprie radici e la propria cultura di riferimento. Mi spiega, caro presidente, che senso abbia lottare con Ignazio Marino sui temi della laicità, dire che "Paola Binetti va espulsa dal partito" e ricordare che quando era giovane organizzava i convegni per capire se si potesse parlare di "sinistra Dc o di sinistra nella Dc"? Io non riesco proprio a trovarlo. Quando avete sciolto il PPI per dare vita alla Margherita, secondo me, avete fatto una cosa buona e giusta. Le posso assicurare una cosa: al progetto di un Democratic Party americano assomigliava di più Democrazia e Libertà che questo amalgama mal riuscito di cui oggi lei chiede le chiavi! Un moderato, un popolare cosa fa in questo partito? Ve lo dico io: un grazioso suppellettile. Grazioso ma inutile. Siete davvero disposti a fare da fronzolo alla cornice di questo quadro? Siete davvero disposti a rinunciare alla vostra autonomia, alla vostra intelligenza politica, solo per non mettervi in gioco ancora una volta? Dopo la tragica scomparsa della Dc, siete stati disposti a non cedere alla grinfie berlusconiane e avete dato vita all'unico partito di Centro capace di mantenere il 15 per cento fuori da ogni schieramento. La legge elettorale e il sentire del tempo non vi sono stati amici. Una serie di errori tattici e strategici vi hanno indebolito: ma non siete scomparsi, anzi! L'esperienza della Margherita (il 14 per cento la prima volta, l'11 la seconda) vi ha ridato ossigeno e speranza. Ma poi avete sciolto il vostro partito così, senza pensarci a lungo, senza né garanzie né certezze. E ora vi ritrovate a ricordare al nuovo segretario di esistere e di contare. Caro Presidente, tutto ciò non è mortificante? Se oggi esiste una forza, l'Udc, che sembrava essere destinata ad essere stritolata nella morsa bipartitica di Pd e Pdl e che ora viaggia intorno all'8 per cento dei consensi, questo vuol dire che gli Italiani sentono il bisogno di avere un Centro forte. E' un progetto che noi coltiviamo da tempo e che finalmente sembra essere decollato. Ma sento, dal basso della mia ignoranza, che in questo cammino ci manchi davvero un compagno: ci mancate voi! Abbiamo bisogno del vostro cristianesimo sociale e democratico, del vostro popolarismo sturziano e degasperiano. Abbiamo bisogno dei vostri valori perché sono anche i nostri! Lei oggi nel suo discorso ha detto che il Pd è forte, che 3 milioni di persone alle primarie sono un segno di grande vitalità. Insomma. In un Pd che viaggia sotto il 30 per cento, considerando il valore della mozione Franceschini (35%), i Popolari hanno una forza che viaggia tra il 9-10 per cento dei consensi reali ed elettorali. Certo, a questo bisogna sottrarre i voti di Rutelli, ma in ogni caso avreste sempre una forza considerevole. Se sfruttata in un contesto in cui il vostro contributo sia non solo ben accetto, ma ritenuto indispensabile e fondamentale! Attraverso il Clandestino Web ho saputo della riunione che avrete stasera insieme a Beppe Fioroni, in cui analizzerete le conseguenze dell'uscita di Francesco Rutelli, Massimo Cacciari e Massimo Calearo. Spero, davvero, che possiate fare la scelta giusta e che, mettendo da parte vecchi rancori e asti lontani, possiate far parte del nostro progetto.

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