sabato 28 novembre 2009

Anche Lombardo e Micciché con Rutelli?

Oggi voglio proporvi alcune riflessioni intorno ai numeri parlamentari e alla consistenza effettiva che un gruppo centrista (Udc e Api) potrebbe avere alla Camera e al Senato. Partendo dal ramo basso del parlamento (al Senato la situazione è incerta, ma è ovvio che si tratterebbe solo di una formalità qualora si dovesse concretizzare quello che sto per elencare) ci accorgiamo subito che l'Udc conta 36 deputati, mentre il misto è arrivato a quota 31 deputati: di questi 8 fanno parte del Movimento per l'Autonomia di Lombardo, 8 aderiscono già ad Alleanza per l'Italia, mentre altri 3 sono iscritti al gruppo "Repubblicani e Popolari", formato da Nucara, La Malfa e Baccini, altri 3 formano il gruppo "Liberaldemocratici" (Melchiorre, Tanoni e Merlo), altri 3 al gruppo "Minoranze linguistiche" e i restanti 6 non sono iscritti ad alcuna componente. Sappiamo tutti che Rutelli ambisce a formare un gruppo parlamentare autonomo e che in questi giorni sta pescando proprio dal gruppo misto: deve trovare almeno altri 12 deputati per coronare il suo obiettivo. Considerando già dei suoi i due repubblicani e il liberale Guzzanti, al suo progetto sarebbero in procinto di aderire anche i 3 liberaldemocratici. Ma sarebbero ugualmente insufficienti, perché la somma totale sarebbe pari a 14 deputati. E' per questo che Francesco Rutelli, su consiglio e pressione di Bruno Tabacci, starebbe lavorando ad un'inclusione del proprio progetto del MPA di Raffaele Lombardo. I suoi 8 deputati sono preziosissimi in questo momento, senza contare che con la sua adesione si romperebbe l'attuale maggioranza di CDX e perché dopo, a valanga, tutti gli altri deputati del misto liberi aderirebbero ad Alleanza per l'Italia. Risultato: 28 deputati, che sommati ai 36 dell'Udc fanno ben 64. Senza contare che dentro potrebbero confluire anche oltre metà del gruppo più moderato dell'Italia dei Valori e i tanto attesi e corteggiati Popolari Pd di Marini e Fioroni, sempre più a disagio nel Pd di Bersani. A occhio e croce, oltre 100 deputati: contro ogni rosea previsione. Anche se un gruppo del genere dovrebbe essere pronto a sanare diverse divergenze interne, prime fra tutte i rapporti tesissimi tra Lombardo e l'Udc siciliano. A quanto pare, il gruppo dirigente isolano dello scudocrociato non la prenderebbe affatto bene (specialmente in un'ottica di rassemblament con Rutelli), ma Casini ha invitato alla calma i propri colonnelli: "ricordatevi che lavoriamo per disgregare i Poli". E quella disgregazione potrebbe avvenire solo mettendo una pietra sopra i rapporti travagliati con il Presidente della Regione Sicilia. Ma non sarebbe finita qui. A ruota di Lombardo, infatti, con l'ex leder della Margherita sarebbe pronto a passare anche niente poco di meno che Gianfranco Micchiché, sottosegretario al CIPE in rotta da tempo con il premier Berlusconi e con i lealisti siciliani di Alfano e Schifani. E questo sarebbe difficile da digerire anche più rispetto a Lombardo. Ma cosa non si sarebbe disposti a fare per creare un gruppo che potrebbe contare su 110 deputati e 60 senatori?

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