mercoledì 18 novembre 2009

Ma per Gheddaffi non si indigna nessuno?

Quando la Corte Europea dei Diritti (!) dell'Uomo di Strasburgo ha emanato quella sentenza vergognosa sul Crocifisso, lesiva delle nostre radici e tradizioni, tutto il mondo politico italiano è giustamente insorto. Io sono stato tra i primi a sottoscrivere il ricorso del Governo, un atto che ritengo giusto e dignitoso. Ma ora, come non l'ho fatto allora, non posso rimanere zitto difronte alle porcherie targate Gheddaffi. Il dittatore libico, accolto con tutti gli onori a Roma dal nostro Presidente del Consiglio, si è infatti permesso di sindacare sulla credibilità della nostra religione, sostenendo che sulla Croce a morire non sia stato Cristo. Questo è veramente inaccettabile! Ha ragione Pierluigi Battista a chiedersi come mai tutti stiano in religioso silenzio ad ascoltare le "lezioni" di un dittatore! E le ragazze riservate come regalo di benvenuto, quelle dove le mettiamo? Per non parlare poi delle stupidaggini in materia di voto e democrazia che ogni volta ci rifila come se fossero preziosissime lectio-magistralis! Perché nessuno si indigna, perché nessuno protesta violentemente? Preservare "gli eccellenti rapporti bilaterali" con la Libia significa dover svendere se stessi e la propria dignità nazionale? Che il nostro presidente accolga con più onori un sanguinario repressore dei minimi diritti democratici umani, invece di leader europei e mondiali come la Merkel, Sarkozy o Obama, questo è risaputo. Ma una cosa è certa: quando il Premier abbraccia Gheddaffi e lo chiama amico, non lo fa nel mio nome e (sono certo) di milioni e milioni di italiani. Non lo faceva nemmeno quando ha regalato 5 miliardi di euro alla Libia, in cambio della ridicola promessa di non fare più partire barconi carichi di immigrati e di diventare il partner privilegiato libico per la costruzione delle future infrastrutture. Infatti, è andato tutto nel verso contrario: gli immigrati partono ancora e o muoiono per mare o vengono respinti in Patria a morire in moderni campi di concentramento e l'azienda che costruirà l'autostrada Libia-Egitto, col cavolo che sarà italiana: il grande amico Muammar si è scelta come partner un'azienda francese. E beh, che importa? La cosa veramente importante è selezionare 200 bellissime italiche taglia 42 per ascoltare interessantissime lezioni religiose...

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