Quando la Corte Europea dei Diritti (!) dell'Uomo di Strasburgo ha emanato quella sentenza vergognosa sul Crocifisso, lesiva delle nostre radici e tradizioni, tutto il mondo politico italiano è giustamente insorto. Io sono stato tra i primi a sottoscrivere il ricorso del Governo, un atto che ritengo giusto e dignitoso. Ma ora, come non l'ho fatto allora, non posso rimanere zitto difronte alle porcherie targate Gheddaffi. Il dittatore libico, accolto con tutti gli onori a Roma dal nostro Presidente del Consiglio, si è infatti permesso di sindacare sulla credibilità della nostra religione, sostenendo che sulla Croce a morire non sia stato Cristo. Questo è veramente inaccettabile! Ha ragione Pierluigi Battista a chiedersi come mai tutti stiano in religioso silenzio ad ascoltare le "lezioni" di un dittatore! E le ragazze riservate come regalo di benvenuto, quelle dove le mettiamo? Per non parlare poi delle stupidaggini in materia di voto e democrazia che ogni volta ci rifila come se fossero preziosissime lectio-magistralis! Perché nessuno si indigna, perché nessuno protesta violentemente? Preservare "gli eccellenti rapporti bilaterali" con la Libia significa dover svendere se stessi e la propria dignità nazionale? Che il nostro presidente accolga con più onori un sanguinario repressore dei minimi diritti democratici umani, invece di leader europei e mondiali come la Merkel, Sarkozy o Obama, questo è risaputo. Ma una cosa è certa: quando il Premier abbraccia Gheddaffi e lo chiama amico, non lo fa nel mio nome e (sono certo) di milioni e milioni di italiani. Non lo faceva nemmeno quando ha regalato 5 miliardi di euro alla Libia, in cambio della ridicola promessa di non fare più partire barconi carichi di immigrati e di diventare il partner privilegiato libico per la costruzione delle future infrastrutture. Infatti, è andato tutto nel verso contrario: gli immigrati partono ancora e o muoiono per mare o vengono respinti in Patria a morire in moderni campi di concentramento e l'azienda che costruirà l'autostrada Libia-Egitto, col cavolo che sarà italiana: il grande amico Muammar si è scelta come partner un'azienda francese. E beh, che importa? La cosa veramente importante è selezionare 200 bellissime italiche taglia 42 per ascoltare interessantissime lezioni religiose...
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