Simone Bressan è un grande. Per me è uno di quei ragazzi che meritano molto, che si impegnano profondamente nella vita sociale e politica e che per questo devono essere presi a modello. Peccato che, nonostante la comune appartenenza alla galassia conservatrice, ci ritroviamo in due partiti opposti. E spesso questa divergenza di appartenenza ci costringe a piegare a nostro favore la verità. Anch'io tante volte sono caduto in questo tranello (il mio moderatismo antiberlusconiano è conosciuto) e capita quindi che chi legga non si facci un'idea completa e obiettiva. Se quindi io sono un antiberlusconiano, Simone (mi perdoni se non è così) può essere definito un "anticasiniano". Su questa scia, infatti, si colloca anche il suo ultimo post: "Aiutatemi". Il titolo è preoccupante: cosa sarà mai successo? Per capirlo basta leggere le prime righe. Simone infatti è seriamente confuso dai movimenti che in questi giorni si stanno verificando al Centro e, credetemi, in una certa misura lo capisco. E' stato tutto troppo rapido, troppo confuso, ma profondamente eccitante e emozionate. Dopo mesi di tira e molla e di "esco dal Pd" "no, resto", finalmente qualcosa si è mosso: l'uscita di Rutelli è stata la miccia che ha fatto esplodere la polveriera e le forze che si sono messe in movimento sono peggio degli elettroni intorno al nucleo di un atomo. Simone però mi pare poco convinto della consistenza di questo progetto. Scrive infatti: "Io non c’ho capito una beata mazza. E ho già nostalgia del nostro imperfetto e muscolare bipolarismo." E allora, con tanta umiltà e buona volontà, provo io a spiegare come stanno le cose. Intanto partiamo da un presupposto fondamentale: la politica è in continua evoluzione (panta rei direbbe il buon vecchio Eraclito) e in questo campo l'ultima parola è sempre la penultima. Converrai con me, Simone, che le contraddizioni poi sono pane quotidiano per i politici. Non solo quelli centristi. Nella compagine governativa che ti rappresenta direi che ce ne sono molte. Dobbiamo forse ricordare che il Presidente della Camera Gianfranco Fini bollò il Pdl come "comiche finali" salvo poi sciogliere An e entrarvi una volta capito come tirava il vento? O quella straordinaria di Bossi che nel 96 disse che "Berlusconi è un mafioso e che Cosa Nostra era nata da Fininvest"? Non continuo solo perché non voglio che questo sia l'ennesimo post contro Qualcuno e sia invece il punto di inizio di un confronto positivo e costruttivo. Allora, dicevamo dei movimenti centristi. Dunque, sono del parere che per comprenderli al meglio serva un'analisi attenta e profonda: Rutelli, all'indomani della vittoria di Bersani, è uscito dal Pd. Oggi ha annunciato la fondazione di un nuovo MOVIMENTO (e non un partito): "Alleanza per l'Italia". Hanno aderito Lorenzo Dellai, Massimo Calearo, Linda Lanzillotta, Gianni Vernetti dal Pd; Bruno Tabacci dall'Udc; Pino Pisicchio, Aurelio Misiti e Giuseppe Astore dall'Idv; e alcuni liberali e repubblicani da forze minori. Il nuovo Centro non nasce per escludere, ma per includere. E se lo si fa "appassionatamente" meglio ancora! Casini e Rutelli non sono in contrapposizione: lavorano entrambi per lo stesso proposito. In fondo, non è così per qualsiasi partito? Con una differenza però: noi non metteremo insieme tutto il contrario di tutto e soprattutto non abbiamo intenzione di tornare al passato. Al contrario: chi è che vuole necessariamente che il sistema politico non cambi sono altri. La paura che il bipolarismo crolli per dare vita a un nuovo sistema preoccupa noi o voi? La risposta mi pare evidente. Come evidente mi pare che la Verità non è propriamente quella che hai descritto tu, mio caro Simone.
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