martedì 20 ottobre 2009

Come nel 2004?

E' inutile negarlo: a volte i fantasmi ritornano. E stavolta sono tornati anche per Giulio Tremonti, ministro dell'economia. Perché dopo l'uscita schock di ieri sul posto fisso e sulla mobilità sociale, torna a concretizzarsi la possibilità di dimissioni anticipate dalla propria carica, come ci suggeriscono Simone Bressan e Attilio Gambino su Notapolitica.it. Senza contare le critiche si è attirato da Renato Brunetta, che della battaglia contro gli statali e i fissi ha fatto una bandiera: "è una ricetta del secolo scorso". La proposta ha spaccato anche il Pdl, con una frangia più statalista a favore del primo e una più movimentista schierata con il secondo. Su l'Occidentale si sono affrontati Francesco Forte (pro) e Alberto Mingardi (contro). Qualcosa non funziona più: all'interno del Pdl la voglia crescente di progettare il centrodestra del futuro ha prodotto una confusione ideologica e culturale. Capiamoci: io sono del parere che il posto fisso sia un diritto fondamentale e un valore per cui bisogna combattere duramente. Ma da qui a fare una dichiarazione che frantumi un partito già in crisi di identità è lungo. Possibile che Giulio non l'abbia ponderata? Possibile che lo abbia fatto apposta? Il Sole 24 Ore ha pubblicato oggi un'interessante retrospettiva, secondo la quale Tremonti agisce nella speranza di creare una solida prospettiva per il futuro della Destra:
Elogiare la filosofia del "posto fisso", dopo che la sinistra riformista ha impiegato anni per accettare alcuni principi della "mobilità", significa divertirsi a spiazzare gli avversari. Ma vuol dire anche creare qualche difficoltà agli amici di partito e di governo. È appunto il profilo politico: come se Tremonti avesse deciso di accelerare la propria transizione da ministro tecnico, che non è mai veramente stato, a ministro capace di innovative sintesi politiche. Innovative, e talvolta sorprendenti, proprio per il centro-destra. Forse anche per Berlusconi. In fondo lo stesso progetto della Banca del Sud risponde a una precisa logica. Un governo visto nell'immaginario collettivo come "nordista" mette in opera, per iniziativa del ministro di Sondrio amico di Bossi, un piano discutibile ma votato al sostegno dell'economia del Mezzogiorno.
Questo ulteriore passo in avanti apre un nuovo capitolo nella discussione: perché Tremonti sente la necessità di sintetizzare? Non c'è già stato Berlusconi? Evidentemente no. Evidentemente (inconsciamente) il super Ministro ha avvallato la tesi dei molti (tra cui il sottoscritto) che sostengono il fatto che Silvio non ha fuso le Destre, ma le ha solo Confuse! Su tutto: valori etici, sociali e economici. il liberalismo tanto decantato si è rivelato una bolla di sapone e ora si corre ai ripari. Nel modo peggiore: scimmiottando quella Sinistra d'antan che (sfortuna!) si era finalmente decisa ad abbondare la difesa corpo a corpo del posto fisso. E ora stiamo a vedere se Giulio avrà il coraggio di dimettersi per portare sino in fondo la propria battaglia.

Nessun commento:

Posta un commento