domenica 18 ottobre 2009

Vite parallele (o quasi)

«Ma santo cielo, possibile che nessuno sia in grado di ficcare una pallottola in testa a Berlusconi?» Matteo Mezzadri, dirigente dimissionario dei Giovani Pd su Facebook

«Se la sinistra vuole scontri, io ho 300mila uomini. I fucili sono sempre caldi»

Umberto Bossi, leader della Lega Nord e ora Ministro della Repubblica
Sembrano frasi molto simili, e lo sono. Primo perché entrambe sono da condannare duramente, secondo per lo sfondo bellicoso a base di armi. Solo che hanno avuto conseguenze opposte: il primo, Matteo, si è dimesso dal proprio ruolo di coordinatore dei Giovani Democratici; il secondo, invece, è stato promosso al grado di Ministro della Repubblica. Strano, no? Le due frasi sono parallele, ma al momento del giudizio, i pesi e le misure diventano due. Ma di chi è la colpa? E' ovvio! Di chi ha demonizzato a tal punto Silvio da offrirgli ogni volta l'alibi per potersi difendere. E così la scemenza intempestiva di un ragazzo è riuscita a coprire mediaticamente (ancora una volta) le cose che meritano davvero di essere ascoltate. E poi si parla di sicurezza del premier. Non è lui che si è messo una prostituta nel letto? La D'Addario aveva solo un registratore, ma se avesse avuto una pistola? E allora! L'attacco di Bossi, invece? Non è grave quello? Minacciare di far scendere in piazza 300 mila uomini armati se le opposizioni non si piegheranno, quello non è grave? "Ma no, sono solo battute giustificabili dai toni roventi dello scontro politico!" si difende Bonaiuti. Come per la battuta su Rosy Bindi. Ma si giustificano solo se vengono da una parte ben definita. Sig. Presidente, mi scusi, ma a me lei sembra "più alto che intelligente".

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